I mille volti e tutti i benefici inaspettati della solitudine che aiutano a non sentirsi soli
A molti fa paura, per alcuni invece la solitudine è una necessità, ma qual è il lato positivo di stare soli?
In questo articolo alcuni aspetti sottovalutati della solitudine, uno stato d’animo che se vissuto negativamente può far ammalare.
Ma se impari a guardarla da un punto di vista differente e più profondo può aiutarti a potenziare la tua forza interiore.
Solitudine: quando le emozioni fanno paura
La paura di rimanere da soli può essere il sintomo dell’incapacità di gestire le proprie emozioni oppure potrebbe nascondere la ferita profonda dell’abbandono.
Per evitare (a tutti i costi) questa esperienza molte persone sviluppano sentimenti di dipendenza affettiva e mettono in atto una serie di comportamenti che non fanno altro che alimentare la propria insicurezza ed amplificare ansia e paure.
Chi si sente isolato per paura del rifiuto sociale potrebbe agire invece nel modo opposto, manifestando comportamenti aggressivi verso gli altri con l’intenzione di allontanarli e di isolarsi per evitare la sofferenza di essere a sua volta rifiutato.
Il vero problema è che si è abituati a reprimere le emozioni invece di accoglierle.
Succede spesso, nei percorsi terapeutici, che le persone prima terrorizzate all’idea di rimanere soli in casa anche per pochi minuti, una volta imparato a gestire le proprie emozioni, riescano finalmente a vivere con una serenità inaspettata l’esperienza di stare soli con se stessi.
Se ti capita di sperimentare un senso di solitudine che può a volte sfociare nella tristezza, o se stai vivendo una sofferenza emotiva legata ad un evento traumatico o al tuo passato, ti suggerisco di leggere la Guida gratuita Guarire le Ferite dell’Anima.
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La solitudine e i vantaggi della noia
Nella nostra società siamo portati a impegnare ogni momento della giornata con attività ed urgenze.
Capita spesso anche a te di “riempire” ogni spazio di tempo con mille impegni o con gli occhi puntati sul tuo cellulare?
L’iperconnessione alimenta l’illusione di sentirci connessi con gli altri tramite i social, così in verità si è soli senza rendersene conto.
Nell’era digitale le esperienze sembrano acquisire senso solo se condivise in un post ed i momenti rischiano di perdere intensità perché non siamo capaci di essere presenti nel qui e ora.
L’esperienza della noia che si sperimenta quando si è soli può fare paura, per questo si cerca di sfuggirle ma è un momento prezioso che alimenta la creatività.
La noia è uno spazio vuoto importante in cui possono nascere idee ed ispirazioni, in cui puoi incontrare parti di te sconosciute, sperimentare nuovi talenti e potenzialità.
Impegni, doveri e routine ci fanno illudere di avere tutto sotto controllo ma rischiano di soffocare la nostra creatività perché non ci porteranno mai lontano da ciò che già conosciamo.
Soli per scelta: la differenza tra “stare soli” e “sentirsi soli”
La solitudine può essere a volte una necessità irrinunciabile. In questi casi non viene vissuta in modo negativo ma ricercata volontariamente.
Per le persone introverse, sensibili o per chi lavora nelle professioni di aiuto o a contatto con molte persone, la solitudine è spesso un’esigenza profonda che aiuta a ricaricare le energie.
Lo stesso vale per i creativi che hanno bisogno di uno spazio per connettersi con il proprio intuito alla ricerca dell’ispirazione.
Ma tra lo stare da soli e il sentirsi soli c’è una profonda differenza… ci si può sentire soli anche in mezzo ad una folla.
«Dove sono gli uomini?» riprese poi il piccolo principe. «Si è un po’ soli nel deserto…» «Si è soli anche fra gli uomini» disse il serpente. Antoine de Saint-Exupéry
Sono le distanze psicologiche a dare alla solitudine una sfumatura ancora più intensa. Il significato che noi diamo alla solitudine può davvero fare la differenza per la nostra vita.
In verità l’esperienza di stare soli con se stessi è di aiuto a tutti, soprattutto quando si ha paura, l’unico modo per superarla è affrontarla. Solo così è possibile sperimentare i poteri curativi e rigeneranti della solitudine.
Le tue risorse interiori le trovi solo nelle profondità.
La solitudine esistenziale e gli effetti del cambiamento
Che sia ricercata oppure no, il sentimento di solitudine, può riflettere un’incapacità di comunicare ciò che si sente dentro. Può portare a percepire un senso di isolamento e vuoto interiore fino a sfociare nella depressione.
Questa sensazione può essere invece accolta come sintomo di crescita, intesa come individuazione di Sè.
Quando ci si distacca dai condizionamenti e dalle aspettative sociali per ricercare il proprio sentire, la propria strada, si sviluppa la capacità di ascoltarsi e può succedere lungo questo percorso di non sentirsi pienamente compresi dagli altri.
Ad esempio quando si stanno vivendo dei momenti di intenso cambiamento interiore può accadere di sentirsi soli o incompresi, come “un pesce fuor d’acqua” all’interno di ambienti sociali in cui fino a poco prima si stava a proprio agio.
Sentirsi soli è anche un’esperienza profonda, che ognuno di noi in fondo sente dentro di sé perché in verità ognuno sta compiendo il suo viaggio personale alla ricerca di se stesso.
Ognuno di noi ha il suo carico, i suoi vissuti, le sue emozioni e le sue personali sfide evolutive.
Neanche chi ci ama può sostituirsi a noi nel nostro percorso di crescita personale. In alcuni casi, chi ci è vicino non è in quel momento in sintonia con il nostro stadio interiore. E’ importante riconoscere quando è il momento di lasciar andare le relazioni che hanno concluso la loro funzione evolutiva.
Se ci si sente soli, in ogni caso, è necessario fare un lavoro interiore, potenziare la propria autostima e liberarsi dai pesi emotivi.
Proprio per questo, nel corso online Energia Creativa delle Emozioni all’interno del Kit di strumenti pratici, ho inserito molte semplici ma potenti strategie che solitamente condivido nei percorsi di psicoterapia. Tra queste puoi trovare anche l’esercitazione guidata per superare qualsiasi paura che ti causa blocchi emotivi e sofferenze.
Consapevolezza e spiritualità: l’esperienza della connessione interiore
Siamo tutti connessi da fili invisibili che ci legano gli uni agli altri, nel bene e nel male. Pur essendo tutti diversi siamo profondamente simili, siamo parte di qualcosa di più grande di noi.
Le emozioni, non a caso, si chiamano “universali”. Quando siamo a contatto con il nostro mondo interiore aumentano le nostre capacità di empatia che ci connettono con gli altri in modo umano e profondo.
Per questo le persone che sono capaci di stare da sole sanno anche stare meglio con gli altri.
Puoi trasformare in positivo questo sentimento e guardarlo come un segnale di crescita.
Essere capace di estraniarsi dal caos esterno per ascoltare la propria voce interiore, uscire fuori dai condizionamenti e dalle aspettative degli altri potrebbe far sentire soli. Ma saper creare uno spazio silenzioso dentro e attorno a sé è un atto profondamente spirituale e necessario.
Pensa al seme che nascosto nelle profondità silenziose della terra trova l’energia per dare alla luce il germoglio. Allo stesso modo la nostra anima ha bisogno di momenti di solitudine e silenzio per poter dare alla luce la nostra piena realizzazione. Per questo, a volte, è necessario sperimentare e affrontare anche momenti di dolore o di tristezza.
I saggi e gli eremiti lo sapevano bene, per questo andavano sulle montagne per meditare e cercare l’illuminazione lontano dal frastuono della gente. Anche gli indiani d’america prima di concludere il loro passaggio terreno si allontanavano in solitudine per riconnettersi con se stessi e con l’universo.
Il silenzio ha un potere curativo, aiuta a connettersi con sé stessi e rigenera la mente
La solitudine ha il compito di invitarti a scendere nella parte più profonda di te dove abitano le tue risorse interiori. In quel luogo, in cui arrivi dopo aver affrontato le tue paure, nasce l’esperienza della connessione. In questo modo si può maturare la consapevolezza che non siamo mai veramente soli perché, in fondo, ognuno di noi è un piccolo frammento di infinito.
E tu che rapporto hai con la solitudine, la cerchi o la temi?
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Grazie mille. E stato utile. Ho 53 ani, sofro di ansia e atachi di panico. Quando mia figlia va a lavorare io lascio la casa e vado a dormire alle amiche. Sempre ho avuto paura di stare da sola. Grazie
Grazie mille, è stato utile ed interessante. Da bambina mi hanno sempre rimproverato per via della mia introversione, ora che sono adulta amo la mia introversione, mi sento speciale.
Grazie anche a te per la tua preziosa testimonianza.
Un caro saluto