Lasciar andare il passato per ritrovare la serenità (Storia Zen)

lasciar andare il passato

Lasciar andare il passato è l’unica strada che conduce alla serenità interiore. Purtroppo però esiste una falsa credenza molto diffusa e dannosa: quella che conoscere le cause di una sofferenza aiuti a risolverla. 

In questo articolo scoprirai che non è affatto così e cosa può davvero aiutarti a guarire le tue ferite per ritrovare il benessere interiore.

Storia Zen: l’importanza di lasciar andare il passato 

“Si narra di un uomo che venne ferito da una freccia avvelenata…

La famiglia e gli amici volevano procurargli un medico, ma il paziente rifiutò, dicendo che prima voleva sapere il nome dell’uomo che lo aveva ferito, la casta a cui apparteneva e il suo paese d’origine.

Voleva sapere anche se l’uomo era alto e forte, se aveva la pelle chiara o scura.
Desiderava sapere anche con che tipo di arco lo aveva ferito, se la corda era fatta di bambù, canapa o seta.

Disse che voleva sapere se la piuma della freccia apparteneva ad un falco, un avvoltoio o un pavone.

E si chiedeva se l’arco che era stato usato per colpirlo era un arco comune, uno curvo o fatto di legno di oleandro e ogni altro genere di informazioni.

L’uomo morì senza conoscere le risposte.”

La parabola della freccia avvelenata, tratta da una raccolta di testi buddhisti (Majjhima Nikaya) attribuiti al Buddha, spiega esattamente cosa succede quando si scava nel passato alla ricerca delle cause e dei colpevoli delle proprie sofferenze. 

Cercare le cause nel passato alimenta la sofferenza

Questa falsa credenza di cui ti ho parlato, che porta a scavare nel passato alla ricerca di presunte cause o colpevoli, purtroppo, conduce sulla strada del dolore e non fa altro che alimentare la sofferenza. 

È come se ogni giorno andassi a grattare la tua ferita, che finirà così per sanguinare di nuovo e infettarsi, senza riuscire mai a guarire. 

Rimuginare su ciò che ti ha fatto soffrire, indagare sulle cause dei tuoi mali, cercare colpevoli nel tuo albero genealogico, non fa altro che amplificare il dolore. A cui, poi, si aggiunge la rabbia, la frustrazione e il senso di impotenza, sapendo di non poterci fare nulla. 

Perché in fondo una cosa è certa: il passato non possiamo cambiarlo. E ogni volta che guardi indietro con questo scopo perdi un po’ del tuo potere. Il potere di cambiare il tuo presente.

“Cadere non è un fallimento.
Il fallimento è rimanere là dove si è caduti.”
Socrate

Perché scavare nel passato è inutile (e dannoso)

lasciar andare il passato per guarire le ferite emotive

Più ci si addentra nel passato e più si rischia di esserne inghiottiti. 

Ecco perché per superare le proprie ferite non servono lunghe terapie che indagano sulle cause passate. Questi approcci, al contrario, rischiano di essere inefficaci e fallimentari. 

Non abbiamo alcun potere sul passato ma lo abbiamo sul presente e sul futuro. Quello che serve davvero non sono le spiegazioni ma le soluzioni. E quelle puoi trovarle solo se guardi al presente.

Se non si riesce a lasciar andare il passato, infatti, è come avere le mani impegnate, aggrappate a qualcosa che non esiste più. Così si perde l’occasione di costruire, con le proprie mani, un presente migliore.

“Lasciate cadere ciò che vuole cadere;
se lo trattenete, vi trascinerà con sé.”
Carl Gustav Jung

Uscire dalle trappole mentali per lasciar andare il passato

lasciar andare le ferite del passato

La mente razionale vuole capire ma questo non porta a risolvere. Anzi, la mente funziona come un coltello, divide il bene dal male, giudica quello che è giusto da ciò che è sbagliato. E più cerca di indagare e più crea ferite dentro di noi. Come spiega perfettamente la Parabola della freccia avvelenata.

Questa tendenza della mente ad analizzare e ricercare cause non fa altro che creare tossicità al nostro interno. 

Le emozioni non vanno capite, vanno sentite.

Ogni evento ha un insegnamento prezioso da donarci ma non possiamo capirlo con i ragionamenti. Bisogna immergersi dentro le emozioni spiacevoli che l’evento del passato genera (adesso) dentro di noi, per attraversarle e lasciarle andare.

Se si cade nei giochi della mente si rischia di diventarne schiavi. La mente, in quel modo, ci da solo l’illusione che la sofferenza venga temporaneamente alleviata. In verità si rischia di aumentarla e trascinarla ancora più a lungo. 

La mente farà di tutto per non farci affrontare quel dolore, ma il risultato sarà quello di amplificarlo ancora di più. È necessario immergersi in quel dolore e viverlo, andare a medicare quella ferita per poterla guarire e rinascere con nuove energie. Per fare questo è importante conoscere le giuste procedure per gestire la mente e le emozioni.

Non si può raggiungere l’alba
senza prima passare per i sentieri della notte.”
Khalil Gibran

Tutto accade per una funzione, non per una ragione.

Ogni situazione che accade nella realtà e nel nostro mondo interiore ha una funzione da svolgere, che la ragione non coglie. La razionalità è troppo limitata e chiusa per sapere ciò che è giusto per noi momento per momento. La mente non può arrivare a comprendere le profondità dell’anima.

Questo vale per ogni emozione che senti, per ogni pensiero negativo che arriva, per ogni situazione che vivi. Per questo chiedersi il “perché” intossica la mente e l’anima. E non porta da nessuna parte.

Prova quindi a smettere di cercare cause o colpevoli, perché ogni volta che lo fai stai perdendo la possibilità di rinnovarti e rinascere al nuovo. Non domandarti perché è accaduto ma affidati alla consapevolezza che, se è accaduto, è accaduto per te (non contro di te).

Se vuoi sapere come fare ho raccolto 5 suggerimenti pratici per guarire le ferite emotive (senza scavare nel passato) in questo articolo.

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