Non solo cibo: psicologia, emozioni e alimentazione
L’alimentazione è connessa con la vita emotiva e assume un significato che va oltre l’aspetto semplicemente fisiologico. Il cibo risulta “condito” da diversi aspetti psicologici: valori, ideologie, credenze religiose e culturali.
“L’uomo è ciò che mangia.”
L. Feuerbach
Quando le diete non funzionano: stress e tentazioni nemici della linea
Le diete alimentari funzionano fino a quando si ha abbastanza motivazione per portarle a termine. Se non sono supportate da interventi psicologici molto spesso, aiutano a perdere peso ma appena si interrompono non garantiscono il mantenimento della forma fisica nel tempo.
Questo accade perché i meccanismi coinvolti nell’alimentazione sono molteplici e per lo più di natura psicologica ed affettiva.
Come dimostra la ricerca scientifica, inoltre soprattutto nelle diete dimagranti restrittive divieti, obblighi ed eccesso di regole oltre a causare stress favoriscono la perdita di controllo che degenera nelle abbuffate e nella trasgressione.
[Leggi anche: Fame emotiva:come resistere alle tentazioni del comfort food]
Inoltre, le diete allontanandosi dalla percezione del piacere creano delle distanze con il proprio mondo interiore. Questa mancanza di ascolto del corpo e di se stessi è una delle cause principali del sovrappeso.
E’ necessario apprendere un nuovo modo di pensare che permette di acquisire nuove abitudini e comportamenti, un modo diverso per rapportarsi con il cibo.
Il vero dimagrimento arriva solo grazie ad una mentalità nuova.
Cibo e vita affettiva: un legame profondo
Alcune ricerche hanno evidenziato lo stretto rapporto tra il cibo e la vita affettiva e quanto questo possa servire a gestire le emozioni. Quando questi meccanismi diventano ricorrenti e automatici,infatti, si scivola nella patologia alimentare.
Attraverso il rapporto con il cibo si esprime un bisogno d’amore: il cibo diventa un anestetico con cui si cerca di eliminare la sofferenza o l’insoddisfazione.
[Leggi anche: Come gestire la fame emotiva: 8 suggerimenti subito efficaci]
Una scorciatoia con cui si tenta di riempire quel vuoto che per qualche ragione si è creato dentro di noi.
Il nutrirsi, il mangiare e, di conseguenza, il cibo risultano indissolubilmente connessi con l’emozione e molto spesso sono influenzati da determinate situazioni emotive.
Il rapporto con il cibo si intreccia fin dalla nascita con le esperienze affettive legate ai primi rapporti significativi, se si pensa all’allattamento, allo svezzamento e a tutti i vissuti emotivi che condizionano queste esperienze.
I pasti sono un punto di riferimento importante, scandiscono i ritmi della nostra giornata e ogni evento importante della nostra vita sembra essere accompagnato da banchetti alimentari attraverso cui socializziamo e festeggiamo.
I piaceri della gola, inoltre, sono da sempre legati ai piaceri della sfera sessuale. Il sesso ed il cibo sono due necessità legate al piacere e al nutrimento in senso sia emotivo che fisico, hanno quindi in comune aspetti simbolici tra cui anche quello della socialità espresso dalla condivisione con gli altri.
A questo si aggiunge anche l’importanza data dalla società occidentale alla bellezza estetica e alla forma del corpo.
Alimentazione e comportamento: l’anatomia del piacere
Le connessioni tra il cibo ed il sesso sono molto forti e sono legate proprio all’aspetto del desiderio e del piacere. Il piacere associato al cibo, in effetti, è risultato essere un moderatore importante della relazione tra benessere e alimentazione (Appleton, McGowan, 2006; Remick, et al., 2009).
A livello anatomico il sistema limbico, in modo particolare l’amigdala insieme all’ipotalamo, è implicato nella regolazione del comportamento alimentare, sessuale, nell’espressione delle emozioni di rabbia e paura e nel controllo della motivazione.
Queste basi anatomiche, quindi, spiegano proprio la stretta relazione che intercorre tra l’atto di alimentarsi e la sfera della sessualità. Inoltre dimostrano la forte centralità che hanno le emozioni su queste due dimensioni del comportamento umano.
Come raggiungere l’equilibrio con il cibo e vivere in salute
Per raggiungere l’equilibrio tra la nostra mente e il nostro corpo è essenziale imparare ad ascoltarci
E’ necessario imparare a riconoscere i propri stati interni, ascoltare e conoscere il proprio corpo, prendere contatto con le emozioni e i bisogni più profondi.
Il corpo ci parla sempre, spesso urla in silenzio per attirare la nostra attenzione e per guidarci verso la strada del benessere, inteso come uno “stato dell’essere” profondo.
Conoscere sé stessi, l’effetto energetico che gli alimenti hanno su di noi porta ad essere liberi di scegliere in base ai propri bisogni reali.
Se portiamo equilibrio e chiarezza nella nostra mente anche le scelte alimentari si modificheranno perché saranno meno influenzate dai condizionamenti emotivi o inconsci.
Per saperne di più su questo argomento clicca qui e scopri il percorso studiato per trovare un nuovo e migliore equilibrio con il cibo.
Esplorare il proprio mondo interiore è un vero e proprio allenamento che va praticato in maniera costante e amorevole.
Scarica la guida gratuita per scoprire come imparare a gestire le emozioni e smascherare le convinzioni limitanti che impediscono di vivere serenamente.
Riferimenti scientifici:
Appleton K.M., & McGowan L., (2006) ”The relationship between restrained eating and poor psychological health is moderated by pleasure normally associated with eating”, Eating Behaviors, 7,342-347.
Laitinien J., Ek, E., & Sovio U., (2002), “Stress-related eating and drinking behaviour and body mass index and predictors of this behaviour”, Preventive Medicine, 34, 29-39.
Macht M., (2008), “How emotions affect eating: A five-way model”, Appetite, 50, 1-11.
Markey C.N., Markey P.M., Birch L.L., (2001), “Interpersonal predictors of dieting practices among married couples”, Journal of Family Psychology, Vol. 15, No. 3, 464-475.
Remick A.K., Pliner P., McLean K.C., (2009), “The relationship between restrained eating, pleasure associated with eating, and well-being revisited”, Eating Behaviors, 10, 42-44.
Simonelli C., Petruccelli I., Lorusso S. (2012), Rivista di Sessuologia Clinica, XIX/2, Fascilolo 1, Il “peso” del corpo nelle relazioni sessuali ed affettive. studio pilota su un campione di donne con sovrappeso e obesità (The “weight” of the body in the affective and sexual relationships. Pilot study on a sample of women in overweight and obesity). Edizioni Franco Angeli
Telch, R. & Agras, W.S. (1996) “Do emotional states influence binge-eating in the obese?” International Journal of Eating Disorders, 20, 271-279
Grazie dell’articolo dott.ssa! Io al momento del mio dimagrimento, dopo una vita sempre in sovrappeso, ho dovuto fare i conti con i miei ricordi e con la mia infanzia… Fortunatamente sono riuscita a superare questo scoglio enorme e con l’aiuto di una psicologa e una dieta personalizzata seguita su un’app adesso sono per la prima volta nella mia vita magra e soprattutto, felice!!
E’ vero solo una dieta, anche la più efficace non è sufficiente per ottenere risultati duraturi, hai fatto bene ad affrontare le vere cause del sovrappeso con un percorso terapeutico. Complimenti e grazie per aver condiviso qui la tua esperienza 🙂