Il Pensiero Positivo nasconde molte trappole, scopri come evitarle.
Si sente spesso parlare di pensiero positivo e di affermazioni positive, ma molte volte si fa confusione rischiando di cadere nelle trappole della mente.
“I nostri pensieri possono essere i migliori alleati o i peggiori nemici “
Se è vero che i pensieri possono dare dei benefici importanti, è altrettanto vero che possono nuocere, se non si conoscono le loro potenzialità.
Il pensiero positivo andrebbe allora considerato come un vero e proprio farmaco, da assumere con attenzione solo dopo aver letto attentamente le norme di utilizzo, la posologia e le avvertenze generali per evitare frustrazione ed auto-sabotaggio.
C’è un potere creativo in ogni pensiero…
Più diventi consapevole del potere dei tuoi pensieri e del loro effetto sul benessere psicologico (e di chi ti circonda) più sarà facile imparare ad usare parole nuove, parole di guarigione.
I pensieri sono paragonabili ai farmaci perché possono avere effetti protettivi o distruttivi sulla salute! Le convinzioni sono così radicate dentro noi da condizionare le scelte che facciamo, le esperienze che viviamo e i nostri comportamenti.
Pensare positivo: l’ ottimismo fa bene alla salute
Le ricerche scientifiche degli ultimi anni hanno individuato nel pensiero ottimistico l’elisir di lunga vita. Avere un’attitudine all’ottimismo migliora la salute e aumenta la longevità.
Dagli studi effettuati, le persone ottimiste sono risultate essere più sane e più energiche mentre i pessimisti si ammalerebbero molto di più.
Essere ottimisti non significa recitare frasi magiche senza convinzione.
Avere un atteggiamento positivo equivale ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni e sentirsi in grado di intervenire sulla propria realtà.
“Se cambi il tuo atteggiamento verso le cose finisci per cambiare le cose” E. Cioran
Come riconoscere il pensiero falso-positivo?
Il pensiero per essere efficace non può rifiutare la realtà, piuttosto dovrebbe aiutare ad affrontarla al meglio. Il vero pensiero positivo favorisce l’incontro con le tue potenzialità interiori, con le tue capacità.
Un pensiero per essere considerato positivo non può essere superficiale ed escludere, piuttosto deve andare in profondità, favorire la comprensione (dal latino com-prendere ‘com’+’prehendere’ ossia “prendere con“).
Per fare un esempio: Pensare “va tutto bene” anche quando si sta soffrendo equivale a negare e rifiutare la sofferenza. Il dolore per essere superato non va negato ma vissuto ed ascoltato.
Il pensiero positivo che nega la realtà è un pensiero negativo, o un “falso positivo”
Per questo per gestire le emozioni è necessario imparare a scegliere con cura i pensieri che formuliamo. Anche se i pensieri sembrano nascere spontaneamente, essi provengono da una parte molto profonda di noi. Una volta giunti nella sfera della consapevolezza possiamo scegliere quali di essi coltivare e rafforzare, quali invece è necessario lasciare andare.
Molte tecniche di meditazione si fondano su questo concetto, come la mindfulness. Meditazione non è assenza di pensiero come spesso si crede. Può essere definita come l’arte di far scorrere i pensieri, senza lasciarsi travolgere dalle emozioni.
Ecco alcuni possibili effetti del pensiero falso-positivo:
- Bassa Autostima: quando ti imponi di pensare che “va tutto bene” mentre la realtà esterna e l’emozione che provi in quel momento ti contraddice, stai inviando all’inconscio una comunicazione ben precisa: “Se va tutto bene perché sto soffrendo?.. non dovrei soffrire.. quindi io sono sbagliato!” La conseguenza di questa comunicazione è l’aumento della sofferenza, dovuta ad un senso di frustrazione che genera sensi di colpa capaci di minare l’autostima.
- Ansia e Stress: il pensiero falso-positivo genera stress e ansia. Non mette in condizione di considerare gli eventi “negativi” come possibilità di crescita. Se credi che l’emozione che stai provando sia nociva ne peggiorerai gli effetti.
- Senso di impotenza: quando si nega la realtà che si sta vivendo oltre a rafforzarne proprio gli aspetti negativi non si metterà in atto nessun tentativo per modificarla. Questa negazione genera un senso di impotenza e di inadeguatezza. Questi sentimenti se vengono a loro volta negati non permetteranno ad esempio di chiedere aiuto.
La conseguenza peggiore di questi pensieri e dialoghi interiori è che si finisce per pensare che il pensiero positivo non funziona e così ci si abitua a vivere nel problema rassegnandosi al fatto che non ci sia una via d’uscita.
A cosa scegli di dedicare la tua attenzione?
A volte è una semplice questione di sguardo: se lasci che la tua attenzione si fissi a lungo sui problemi finirai per alimentarli. L’attenzione è come un faro: tutto ciò su cui si focalizza viene messo in risalto.
Il rischio è di cadere nella trappola della lamentela e restare vittime di un atteggiamento passivo. Cambiare sguardo è utile per evitare che questo accada, c’è sempre l’altro lato della medaglia da guardare!
Spostare gli occhi dalla situazione problematica potrebbe riservarti la possibilità di intravedere possibili strade per uscire da quella situazione di sofferenza.
Sembra paradossale ma capita molte volte che sono proprio i tentativi fatti per risolvere i problemi che fanno in modo che questi non si risolvano, anzi si prolunghino nel tempo.
“Se non sei parte della soluzione allora sei parte del problema.” Confucio
Focalizza l’attenzione sugli aspetti positivi della realtà
Una tecnica strategica di intervento terapeutico è ben rappresentata dalla prescrizione di comportarsi ‘come se’ il problema non ci fosse. Che non significa fare finta che il problema non esista o pensare che se non lo guardiamo magicamente scompaia. Piuttosto è un invito a pensarsi fuori dal problema e a riflettere su cosa si farebbe se quel problema non ci fosse.
Questo ti aiuterà a canalizzare l’attenzione e le tue energie sulla soluzione piuttosto che sul problema. L’effetto è quello di favorire il “pensiero creativo” e utilizzarlo per generare nuove e molteplici soluzioni.
“I nostri pensieri non sono solo semplici reazioni agli eventi, essi cambiano il corso degli eventi.” M. Seligman
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A me l’ansia genera un debilitante senso di vertigini e credimi sono davvero stanca…. Sto attraversando davvero un brutto periodo che si sta prolungando ormai da un bel po di tempo?
Buongiorno Marina, se l’ansia ti impedisce di vivere serenamente potresti chiedere aiuto, con il giusto metodo, è possibile superarla in tempi brevi. Aspettare che la situazioni migliori, purtroppo, non è una buona strategia. Anzi, spesso più si aspetta e più si rischia di peggiorare. Ti suggerisco, se vuoi, di iniziare dal percorso online per gestire le emozioni, ti aiuterà a ridurre i sintomi fisici come le vertigini e ti permetterà di muovere i primi passi verso la serenità emotiva. Se ne senti il bisogno, inoltre, potrai richiedere il mio aiuto diretto. Clicca qui per tutti i dettagli
Ciao Silvia dai spunti sul pensiero positivo. E dici dire va tt bene se dentro soffri non ti fa bene…..ho letto molto i tuoi articoli e mi piacerebbe dessi un esempio di come utilizzare i pensieri positivi x uscire dalla spirale del pensiero fisso o ripetitivo “negativo” che crea emozioni basse
Ciao Sabina, grazie per la tua richiesta, ne ho parlato in diversi articoli, ad esempio in questo.
Se hai già letto la mini guida gratuita sulle emozioni puoi già accedere ad alcuni esercizi specifici per iniziare a liberarti dalle emozioni spiacevoli e dai pensieri ripetitivi che le alimentano. Con un po’ di pratica i risultati non tarderanno ad arrivare!
Come suggerisco spesso, in alcuni casi, può essere necessario un percorso più strutturato che aiuti ad acquisire maggiore consapevolezza su emozioni e pensieri. Presto comunque arriveranno altri approfondimenti su questo argomento in cui molte persone sperimentano delle difficoltà.